Il sistema fiscale in Spagna si basa su un regime che per molti aspetti può essere definito federale, nel senso che ciascuna comunità può vantare una certa autonomia relativa alle tasse. Inoltre, è un sistema di tassazione che vanta anche regimi agevolati di pagamento per le tasse per non residenti, per spagnoli che tornano in patria dopo almeno 10 anni e per stranieri. Questo sistema di tassazione è stato introdotto con la legge Beckam, ovvero un particolare regime fiscale agevolato in Spagna che puoi trovare seguendo il link
Questo vuol dire che alcune categorie di persone e imprese in Spagna possono godere a certe condizioni, di un regime di tassazione agevolato. Il sistema di tassazione agevolato è previsto anche per aree geografiche. Le Canarie sono l’esempio più conosciuto. Le imprese, le società e i liberi professionisti che si trasferiscono alle Canarie possono godere di un regime fiscale agevolato. Ecco perché sul piano fiscale trasferire l’impresa in Spagna può comportare numerosi vantaggi, perché il sistema statale di ispirazione federale consente alle Regioni di autoregolarsi relativamente al diritto di stabilire, in modo simile al modello seguito anche in Italia con le addizionali Irpef, la propria quota di gettito fiscale e di variare le aliquote dell’imposta patrimoniale e codici tributo sulle persone fisiche che in Spagna si chiama Irpf.
Il regime di tassazione in Spagna. Ecco quali sono le categorie di reddito
Sono 5 le categorie di reddito previste nel Paese iberico:
- reddito da lavoro;
- reddito di impresa;
- reddito da capitale;
- reddito che concerne i guadagni e le perdite patrimoniali;
- reddito per le imputazioni che vengono decise per legge.
Si è considerati residenti fiscalmente nel Paese nel caso in cui nel corso dell’anno solare si risieda per oltre 183 giorni sul territorio o se il centro degli interessi economici personali è stato stabilito in Spagna. Per quanto riguarda i soggetti che non sono fiscalmente residenti in Spagna, si applica l’Irnr, che è appunto l’imposta sul reddito per le tasse relative ai non residenti e che riguarda unicamente il reddito che viene generato nel territorio spagnolo. È il regime agevolato della cosiddetta Legge Beckam del quale abbiamo fatto cenno sopra.
Le aliquote delle tasse in Spagna
Nella maggior parte dei casi per i contribuenti non residenti è prevista una tassazione basata su un’aliquota al 24% che riguarda i redditi che provengono da fonti spagnole o che sono stati ottenuti nel territorio della Spagna. Per i proventi di investimento finanziario e per le plusvalenze, invece, l’aliquota è al 19%, sempre che essi provengano da fonti spagnole.
Ci sono, poi, le aliquote sul reddito che prevedono una suddivisione in scaglioni:
- per i primi 12.450 euro è al 19%;
- per i redditi compresi tra 12.450 euro e 20.200 euro è al 24%;
- per i redditi compresi tra 20.200 euro e 35.200 euro è al 30%;
- per i redditi compresi tra 35.200 euro e 60.000 euro è al 37%;
- per i redditi compresi tra 60.000 euro e 300.000 euro è al 45%;
- per i redditi che superano i 300.000 euro è al 47%.
Il regime fiscale agevolato delle Isole Canarie
Come scritto sopra, nelle Isole Canarie è in vigore un regime fiscale particolare che prevede delle misure agevolate, che sono state applicate allo scopo di favorire la nascita di nuovi posti di lavoro, per promuovere gli investimenti, per ottenere un’economia più diversificata, per contrastare il fatto di essere un arcipelago dell’Oceano Atlantico lontano dalla terraferma. La crisi colpisce naturalmente anche le Canarie, ma proprio per via della crisi avere l’attività alle Canarie consente di ottenere risorse defiscalizzate da utilizzare per investimenti.
Infatti, se è vero che le Canarie fanno parte della UE, visto che rientrano nel territorio della Spagna, è altrettanto vero che usufruiscono di uno speciale regime di extraterritorialità per quel che concerne l’applicazione dell’Iva. In particolare, secondo l’Impuesto General Indirecto Canario non si applica l’Iva ma è prevista un’aliquota al 7%, e quindi ad aliquota ridotta, su tutte le transazioni. È del 15%, invece, l’aliquota che riguarda i beni di lusso e i servizi che sono considerati non di prima necessità. Inoltre, le isole Canarie vantano 2 zone Zec in Gran Canaria e a Tenerife e riserve fiscali detraibili – RIC e DIC – per finanziare gli investimenti societari interni per l’acquisto di beni e servizi.
Sempre per favorire l’imprenditorialità in questo territorio, il Real Decreto-ley 4/2013 ha sancito che per i primi due anni le società di nuova costituzione possono beneficiare di un’aliquota ridotta al 15%.
Le principali imposte e tasse della Spagna
Anche in Spagna esiste l’imposta sulle attività produttive, che si applica per le varie attività economiche che sono gestite da persone giuridiche e fisiche.
In pratica viene applicato un importo forfettario che viene definito dall’ente territoriale di competenza, in funzione del territorio nel quale viene svolta l’attività; sono previsti dei coefficienti correttivi che a seconda dei casi possono essere sottratti o aggiunti.
Le persone giuridiche e fisiche che sono proprietarie di immobili, invece, sono tenute a versare l’imposta sugli immobili, la cui aliquota cambia in base al Comune di riferimento, ma è comunque vantaggiosa e più bassa di molti altri paesi UE. Ancora, ci sono imposte indirette come quelle speciali di fabbricazione che riguardano l’elettricità, i prodotti del tabacco, gli idrocarburi e le bevande alcoliche.
L’imposta sui trasferimenti patrimoniali dalla Spagna
Una delle imposte indirette che vengono applicate in Spagna è l’Impuesto sobre Transmisiones Patrimoniales y Actos Jurìdicos Documentados, vale a dire l’imposta relativa ai trasferimenti patrimoniali.
In questo caso sono tre le aliquote previste:
- per i diritti reali di garanzia, per la cessione di crediti e per i prestiti, 1%;
- per i beni mobili o semimobili, 4%;
- per i beni immobili e per i diritti reali su immobili, 7%.
Gli obblighi e le dichiarazioni dei redditi per persone fisiche e aziende
Come in Italia, anche in Spagna il periodo di imposta è rappresentato dall’anno solare. Le persone fisiche sono tenute a presentare la dichiarazione dei redditi entro i 6 mesi successivi alla chiusura dell’anno solare, mentre le società devono farlo entro i 6 mesi successivi alla chiusura dell’anno fiscale.
Le persone coniugate hanno la possibilità di decidere se presentare la dichiarazione dei redditi in maniera separata o congiunta, mentre le società hanno l’obbligo di versare tre anticipi di imposta sul reddito nei mesi di aprile, di ottobre e di dicembre.