
Un cantiere edile è un ecosistema complesso, dove la coesistenza di più imprese, lavorazioni simultanee e l’uso di macchinari pesanti rendono la sicurezza un elemento critico. La gestione del rischio non può basarsi su soluzioni standardizzate: ogni progetto presenta variabili uniche che impongono un controllo costante e una pianificazione attenta.
In questo contesto, il coordinatore della sicurezza assume un ruolo strategico, garantendo che ogni fase dei lavori si svolga in condizioni ottimali e nel rispetto delle normative. Tuttavia, l’efficacia del suo operato dipende dalla capacità di aggiornarsi e adattarsi a un settore in continua evoluzione, dove nuovi materiali, tecnologie costruttive e aggiornamenti legislativi ridefiniscono continuamente le pratiche operative.
Non basta conoscere le disposizioni: occorre un approccio dinamico, che integri competenze tecniche, esperienza sul campo e una visione strategica della sicurezza. Per questo motivo, seguire un corso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza non è solo un obbligo, ma una necessità per garantire il massimo livello di tutela all’interno dei cantieri.
Coordinatore della sicurezza: una figura essenziale
Secondo il D.Lgs. 81/08, il noto Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, la presenza del coordinatore della sicurezza è obbligatoria nei cantieri temporanei o mobili in cui operano più imprese, anche non contemporaneamente. La sua funzione si suddivide in due fasi distinte, con compiti e responsabilità specifiche.
Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione (CSP)
Il coordinatore della sicurezza in fase di progettazione è la figura professionale incaricata di pianificare la sicurezza prima dell’inizio dei lavori. Il suo obiettivo è prevenire i rischi e predisporre tutte le misure necessarie affinché l’attività in cantiere si svolga nel rispetto delle norme di sicurezza.
L’art. 91 del Testo Unico stabilisce le principali responsabilità del CSP, che includono:
- la redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), il documento che stabilisce le misure di sicurezza da adottare per prevenire i rischi nei cantieri temporanei o mobili durante l’esecuzione dei lavori;
- l’elaborazione del fascicolo dell’opera, che conterrà il riepilogo di tutte le informazioni utili per la prevenzione e la protezione dei lavoratori;
- il coordinamento delle attività fin dalla fase progettuale, integrando le misure di sicurezza nelle scelte architettoniche, tecniche e organizzative, in base a durata e complessità dei lavori.
Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione (CSE)
Se il CSP agisce prima dell’inizio dei lavori, il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione si occupa di garantire che il piano di sicurezza venga effettivamente applicato durante l’attività di cantiere.
L’art. 92 del D.Lgs. 81/2008 regola nel dettaglio i suoi compiti, in particolare:
- sorvegliare sull’applicazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) da parte delle imprese coinvolte;
- verificare i Piani Operativi di Sicurezza (POS) delle singole imprese esecutrici, per assicurarsi che siano in linea con le misure previste nel PSC;
- favorire cooperazione e coordinamento tra i diversi datori di lavoro, affinché le attività in cantiere siano eseguite in condizioni di sicurezza;
- assicurare il rispetto degli accordi tra le parti sociali, promuovendo il dialogo tra i rappresentanti della sicurezza delle diverse imprese;
- segnalare inosservanze normative al committente o al responsabile dei lavori;
- interrompere i lavori in caso di pericolo grave e imminente, fino a che si ristabiliscano le condizioni necessarie per operare in sicurezza.
Il valore della formazione professionale continua
Essere coordinatori della sicurezza, dunque, significa saper gestire situazioni di rischio, anche molto complesse, in tempo reale, avendo la giusta flessibilità per adattarsi a un ampio ventaglio di casistiche. Queste sfide quotidiane impongono un aggiornamento costante, reso obbligatorio dallo stesso D.Lgs. 81/08, che prevede per i coordinatori un aggiornamento di 40 ore ogni cinque anni. Al di là dell’adempimento normativo, mantenere le proprie competenze aggiornate è una necessità per operare con efficacia in un ambito in continua evoluzione, come quello edilizio.
Un coordinatore che non segue regolarmente la formazione rischia di trovarsi in difficoltà nell’affrontare le nuove disposizioni di legge, esponendosi non solo al rischio di sanzioni, ma anche alla possibilità di far lavorare le imprese in condizioni di non conformità. Inoltre, la mancata conoscenza delle più recenti tecnologie e metodologie costruttive può compromettere l’efficacia delle misure di sicurezza adottate in cantiere, mettendo a rischio sia i lavoratori che l’intero processo.
Un aggiornamento inadeguato, infine, incide anche sulla credibilità professionale, minando la fiducia dei committenti, delle imprese e degli enti di controllo, con conseguenze che possono riflettersi sulle opportunità di lavoro e sulla reputazione nel settore.
Come assolvere l’obbligo formativo
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