La legislazione e la burocrazia italiana a volte possono essere particolarmente eccessive e mal organizzate soprattutto per quanto riguarda le attività commerciali, tanto da costringere chiunque voglia aprire una nuova impresa o una nuova società di affidarsi ad un professionista per tutti i certificati ed i requisiti richiesti per essere in regola.
Esiste però un elemento fondamentale dalla comune conoscenza per tutti gli imprenditori o i liberi professionisti che vogliono aprire un’attività commerciale in Italia, ossia l’imposizione fiscale indiretta (partita IVA). Nel caso in cui voleste aprire una partita IVA, ed è consigliabile farlo solamente se si superano i 5000 euro annui di introiti, è necessario che sappiate quali sono le varie procedure previste per inoltrare correttamente la richiesta e quali saranno i possibili costi da sostenere una volta portata a termine la richiesta.
In particolare per l’attribuzione partita iva è fondamentale sapere, oltre che le modalità ed i costi che analizzeremo nel prossimo paragrafo, che questa comporta degli obblighi fiscali quali l’emissione delle fatture, la compilazione dei registri contabili contenenti le fatture emesse e ricevute, le bolle doganali e documentazione simile, la liquidazione e il versamento periodico dell’iva oltre che la dichiarazione annua della partita iva attraverso il modello unico.
E’ inoltre importante sapere che per gli adempimenti tributari inerenti all’estero o per richiedere finanziamenti e mutui, è necessario possedere il certificato di attribuzione partita iva, un documento ufficiale rilasciato dall’Agenzia delle Entrate che attesta l’assegnazione della partita iva ad un’azienda o società.
Modalità di apertura della partita iva e del certificato attribuzione partita iva
La procedura per l’apertura della partita iva non prevede difficili passaggi burocratici ma richiede comunque una minima conoscenza della documentazione necessaria per richiederla. In particolare è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dal primo giorno di attività l’apertura del proprio esercizio commerciale, compilando il modello AA9/7 nel caso in cui foste una ditta individuale o lavoratori autonomi, o il modello AA7/7 previsto per le società.
Per inoltre la richiesta ci si può recare fisicamente ad uno sportello dell’Agenzia delle Entrate, spedirla tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o eseguirla per via telematica sul sito dell’Agenzia. Se si ha intenzione di aprire una partita iva a regime regolare bisogna essere coscienti del fatto che è previsto il pagamento annuale di IRPEF e IRAP, precisamente con un’aliquota pari al 3,90% per l’IRAP e una che va dal 23 al 27% a seconda del reddito per l’IRPEF. Se invece si hanno i requisiti per il regime dei minimi o per il regime forfettario, per i primi 5 anni la tassazione sarà pari al 5% di aliquota.
Per quanto riguarda invece il certificato di attribuzione della partita iva, esso è obbligatorio per la richiesta di finanziamenti o mutui, per l’intestazione di utenze di luce, gas e acqua e per tutti le operazioni in cui è richiesta la prova di possedere una specifica partita iva. Il certificato è rilasciato dall’Agenzia delle Entrate ed è provvisto di bollo e di firma del direttore dell’Agenzia, al contrario il certificato partita iva è un semplice documento in carta bianca contenente il numero della partita iva ma senza particolari attestazioni ufficiali del suo possedimento.
Entrambi sono richiedibili attraverso l’invio della richiesta tramite posta o per via telematica all’Agenzia delle Entrate.