Nonostante negli ultimi anni sono state apportate parecchie variazioni e modifiche legislative per quanto riguarda la regolamentazione delle attività commerciali e delle imprese, aprire un nuova società o mettersi in proprio in Italia non è ancora del tutto semplice e spesso le procedure ed i requisiti cartacei richiesti sono ancora troppi e mal organizzati.
Una delle istituzioni economiche che da sempre regolano l’attività commerciale di qualsiasi tipo è la partita IVA, ossia l’imposizione fiscale indiretta tramite la quale lo Stato percepisce degli introiti sotto forma di tassa indiretta sull’acquisto di beni e servizi.
Sebbene la partita IVA sia necessaria per qualsiasi imprenditore o libero professionista che voglia agire sia sul mercato italiano che su quello internazionale, i costi per mantenerla sono ancor oggi alti e molte aziende o lavoratori in proprio si trovano in difficoltà nel mantenerla aperta.
E’ dunque essenziale conoscere tutte le procedure da eseguire per la cessazione partita iva ( ulteriori info al riguardo potete leggerle sul sito affarimiei.biz) e quali sono le diverse modalità previste dalla legislazione italiana ed i costi da sostenere per completare la procedura correttamente.
Vedremo in particolare quali sono le due modalità principali per inoltrare la richiesta di chiusura partita iva, a seconda della natura della propria attività commerciale, e quali sono gli enti a cui bisogna rivolgersi ed i costi previsti sia per la richiesta presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate sia per la chiusura partita iva online.
Procedura per la chiusura p. iva e costi
Come accennato in precedenza, sono previste in Italia due modalità differenti per la cessazione della partita iva a seconda della data di apertura della propria attività commerciale. Difatti se la partita iva è stata aperta prima dell’aprile del 2010 è possibile inoltrare la richiesta direttamente all’Agenzia delle Entrate, nel caso contrario bisognerà utilizzare la procedura telematica semplificata della Comunicazione Unica presso la Camera di Commercio provinciale di propria competenza.
Per quanto riguarda tutti coloro che posseggono una partita iva prima dell’Aprile 2010 e quindi non sono soggetti all’obbligo dell’iscrizione al Registro delle Imprese, si può inoltrare la richiesta sia per via telematica tramite il servizio Entratel sia direttamente presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate o tramite raccomanda A/R compilando il modello AA9/11 previsto appositamente per la cessazione p. iva.
Nel caso in cui la partita iva risultasse aperta successivamente all’Aprile del 2010 e quindi l’attività commerciale risulta essere iscritta al registro delle imprese, bisognerà avviare la richiesta di chiusura della partita iva utilizzando la procedura online ComUnica.
Per la cessazione della partita iva si ha tempo fino a 30 giorni dalla variazione o dalla chiusura dell’attività commerciale per comunicarlo all’Agenzia delle Entrate, affrontando costi non elevati pari a 23 euro per i diritti di segreteria, 50 euro per il supporto informatico digitale e 18 euro se riguarda la partita iva di una società semplice.
Inoltre è bene sapere che se non si provvede alla chiusura della partita iva entro i termini stabiliti, si può essere soggetti ad una sanzione amministrativa pari a 516 fino a 2065 euro.