Fra le molte iniziative a favore dei soggetti disoccupati e inoccupati, che sono alla ricerca di un lavoro, possiamo ricordarne una particolarmente utile: i corsi di formazione, spesso aperti a possibilità di tirocinio, che consentono di poter apprendere determinate nozioni, o di ottenere le competenze teorico-tecniche necessarie per un lavoro. I corsi sono organizzati spesso dalle stesse regioni e prevedono il rilascio di attestati che possono essere spesi sul luogo di lavoro.
Ogni disoccupato sceglie il corso di formazione più adatto che spesso viene proposto dalla regione, dallo Stato o da enti convenzionati, e lo segue per ottenere alla fine un attestato e spesso anche la possibilità di fare esperienza per mezzo di un tirocinio.
Questi corsi sono dedicati esclusivamente a soggetti che siano senza lavoro ed attivamente alla ricerca, ed il loro scopo è quello di fornire a queste persone le competenze necessarie per poterle rimettere, nel più breve tempo possibile, sul mercato del lavoro, e quindi per consentire loro di trovare un’occupazione.
I corsi di formazione e di riqualificazione professionale sono quindi destinati alle persone che abbiano perso il lavoro: essi mirano a fornire determinate competenze teoriche tecniche e skills che sono ritenute particolarmente appetibili sul mercato del lavoro, e in questo modo lo scopo diretto di questi corsi è quello di permettere a chi li frequenta di ottenere un attestato che certifica la loro formazione, e di accedere a colloqui di lavoro nel settore e in qualche caso anche a tirocini per poter fare esperienza e spenderla poi nel loro cv.
I corsi formativi con indennità di frequenza
I corsi di formazione in questione hanno una frequenza obbligatoria e mirano a cercare di dare determinate competenze che poi vengono certificate da un attestato. Sono ovviamente del tutto gratuiti e possono risultare impegnativi anche dal punto di vista dei tempi, per questo è prevista spesso una indennità di frequenza.
In effetti spesso i corsi formativi per persone disoccupate ed inoccupate prevedono anche una retribuzione o, per usare un termine tecnico, un’indennità di frequenza. L’indennità di partecipazione (o di frequenza che dir si voglia), consiste in una somma di denaro che viene riconosciuta a coloro che seguono i corsi formativi. L’indennità di frequenza viene riconosciuta direttamente dallo Stato a coloro che hanno i requisiti di iscriversi al corso e partecipano al monte ore previsto dal corso formativo stesso.
Ma cosa è e come funziona l’indennità di frequenza per i corsi per disoccupati? Scopriamo assieme questo istituto, quali corsi la prevedono e come fare per averla.
Indennità di frequenza: come si ottiene?
L’indennità di frequenza per i corsi di formazione al lavoro per inoccupati e disoccupati, come abbiamo detto, è una somma di denaro di diversa entità a seconda anche dello stipendio che il lavoratore aveva prima di perdere il lavoro. Si tratta di una soluzione utile per quei lavoratori che si trovano privi di un’entrata, per aver perso il lavoro: in questo modo possono ottenere nuove competenze e possibilità professionali, grazie al corso, e allo stesso tempo ricevere una indennità di importo variabile subordinata alla frequenza del corso stesso (che è obbligatoria e spesso full time o quasi).
L’indennità di frequenza è prevista in questi corsi il cui scopo principale, comunque, è quello di formare il disoccupato e l’inoccupato, di fornirgli le competenze per poter trovare un lavoro (spesso sono previsti anche tirocini o colloqui di lavoro al termine del corso).
La c.d. indennità di frequenza come abbiamo detto dipende da quello che era il reddito del lavoratore prima di perdere l’occupazione, e questa indennità viene comminata per mezzo di un assegno circolare non trasferibile.