L’Italia nei primi sei mesi del 2019 ha esportato prodotti negli Stati Uniti per 22 miliardi di cui il 12,9% di prodotti alimentari (solo i prodotti lattiero-caseari italiani hanno registrato il 22,1% di crescita nelle vendite). Sono dati pubblicati da Confartigianato, in relazione alle analisi sui recenti dazi di Trump, che tuttavia colpiranno meno degli altri paesi europei (1 miliardo di danni stimato su 448 miliardi del nostro export). Infatti, 3 prodotti di punta sono esclusi dalle maggiorazioni, ovvero pasta, vino e olio.
Sono proprio questi i prodotti più apprezzati dai consumatori americani, basti pensare che l’export di pasta in Usa ammonta a circa 305 milioni, è tra i prodotti più scelti anche dagli influencer e si è posizionata al primo posto negli Stati Uniti (46,4%) secondo l’indagine sulle tendenze di consumo del Made in Italy agroalimentare di CCIE e Unioncamere. Per quanto riguarda il vino invece nel primo semestre 2019 le esportazioni hanno superato i 3 miliardi di euro e nei primi 8 mesi le spedizioni sono aumentate del 3% in valore.
Vale ancora la pena esportare alimentari negli USA? Sì, perchè sono gli stessi americani a chiederlo, ma per farlo occorre una procedura precisa.
Cos’è l’FDA
L’FDA è l’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali degli Stati Uniti e si occupa della regolamentazione dei prodotti di queste categorie. Scopo dell’agenzia è quello di garantire la sicurezza e la salute dei cittadini tramite il rispetto di regole che sono alla base dell’immissione in commercio di prodotti quali farmaci, alimenti, integratori e additivi alimentari, mangimi e farmaci veterinari, dispositivi e attrezzature mediche, sangue ed emoderivati per trasfusioni e cosmetici.
L’FDA richiede una registrazione alle società che intendono esportare prodotti alimentari che devono rispettare una serie di requisiti per poter commercializzare negli USA. I requisiti da soddisfare per ottenere la certificazione FDA sono molti ma per prepararsi all’ispezione di controllo che l’FDA potrebbe fare in azienda basta concentrarsi sugli aspetti del Sistema Qualità, preparare il Team, definendo le responsabilità in azienda di ciascuno, così da non farsi cogliere impreparati.
Registrazione FDA: in cosa consiste
La registrazione FDA è pratica obbligatoria per esportare prodotti alimentari negli USA. Si tratta di registrare lo stabilimento di produzione di chi esporta negli Stati Uniti. Nel caso in cui ci fossero più stabilimenti, ognuno di essi deve avere un numero di registrazione. L’assegnazione di questo numero però non è un lasciapassare per l’approvazione del proprio stabilimento o prodotto da parte della FDA statunitense, perchè indica solo che lo stabilimento è stato registrato.
La registrazione FDA deve essere rinnovata ogni 2 anni solo negli anni “pari” e il Numero di Registrazione va indicato nelle fatture, nella pratica di importazione e allegato in quella di dogana usata dal dichiarante doganale per lo sdoganamento dei prodotti alimentari presso la dogana americana.
Il controllo delle etichette dei prodotti
Per esportare negli Stati Uniti ci sono una serie di ulteriori passaggi di controllo che riguardano le etichette dei prodotti alimentari. Si tratta di rispettare delle regole che sono molto precise, che non lasciano spazio all’interpretazione nè consentono margini di errore. In particolare su etichette e confezione va effettuato:
- la revisione delle etichette e della confezione (in doppia lingua): devono essere presenti il nome dell’alimento e il contenuto netto sul lato principale della confezione – la superficie cioè più visibile per il consumatore – il nome e l’indirizzo del produttore, distributore o importatore;
- l’inserimento sulla confezione della tabella nutrizionale (“Nutrition Labels”);
- l’aggiunta dell’elenco allergeni (le otto principali sostanze alimentari che causano il 90% della reazioni allergiche devono essere indicate in modo esplicito sull’etichetta).
L’FDA Agent
Al fine di esportare e vendere prodotti alimentari negli Stati Uniti bisogna anche nominare un “FDA Agent”, ovvero un referente amministrativo che abbia domicilio o sede negli Stati Uniti. Questa figura non ha alcun potere, serve solo per la Food and Drug Administration nel caso debba rivolgersi alla società per qualsiasi comunicazione. Non si tratta in pratica di un rappresentante commerciale, ma solo di un riferimento per velocizzare il processo di trasmissione delle informazioni.
A chi rivolgersi per la certificazione FDA
La registrazione FDA si può fare online procedendo alla registrazione del sito produttivo presso FDA. In un questionario di 12 step vengono chieste informazioni di base e successivamente anche il riferimento dell’“US Agent”, l’agente FD fondamentale per l’esportazione negli USA. Ultimo passaggio è l’indicazione delle categorie di prodotto.
La pratica richiede una serie di competenze linguistiche, normative e commerciali tali che spesso le aziende si rivolgono esternamente per essere seguiti nella procedura. Ci sono tante società di consulenza per la registrazione FDA che seguono la società italiana nel suo percorso di internazionalizzazione verso gli USA, dando anche la possibilità di avvalersi di un servizio di rappresentanza FDA.