Un’attività artigianale, si suole spesso dire, in Italia non ha vita facile. Di certo la presenza di una fitta burocrazia non aiuta chi vorrebbe aprire un negozio, ma comunque con qualche consiglio utile è possibile sapere da dove cominciare per realizzare quello che per molti è un vero e proprio sogno: ad esempio, aprire una serigrafia.
Una serigrafia è un negozio che si occupa di stampa, in bianco e nero o a colori e anche a rilievo o con effetto 3D, su diversi materiai: magliette, cappelli, gadget, borse. Si tratta di un’attività che lavora in parte con i privati, ma anche molto con le aziende, che ad esempio si rivolgono ad una serigrafia per poter stampare il logo su degli oggetti oppure su dei capi d’abbigliamento come divise e tute da lavoro. Nonostante molti servizi di serigrafia oggi si siano spostati anche online, un laboratorio simile, se si fa una giusta analisi di mercato, può avere delle opportunità di successo e lavorare ancora bene. Ma come si apre una serigrafia? Quali sono i permessi da chiedere e gli attrezzi che non possono mancare se si vuole svolgere un lavoro di questo tipo?
Aprire una serigrafia: burocrazia
La burocrazia italiana richiede che, per aprire un laboratorio, si debba avere a disposizione un locale. Ovviamente la normativa sul punto varia da ASL ad ASL: il nostro consiglio è di prendere queste indicazioni come norme di massima e chiedere sempre conferma sulle regole da seguire per il territorio. In linea di massima, è necessario che i locali siano agibili per uso laboratorio (può servire il permesso da parte del comune o della polizia urbana) e che sia idoneo per l’uso. Inoltre bisogna anche aprire la partita IVA, ovviamente. L’iscrizione al ramo d’azienda giusto può far sorgere delle controversie: probabilmente ‘abbigliamento e stampa serigrafica in genere’ risponde alle vostre esigenze.
Iscritti all’associazione, dovrete sostenere alcuni esami, come la fonometria, e dovete anche disporre un piano di valutazione del rischio e frequentare corsi di primo soccorso, se si hanno lavoratori.
Da non dimenticare anche la questione dello smaltimento dei rifiuti, per la quale sarà bene rivolgersi ad una ditta specializzata nel loro smaltimento a norma di legge.
Ovviamente per far funzionare una serigrafia bisogna anche dotarsi di tutte le macchine necessarie per esercitare il lavoro, ad esempio dotarsi di una stampante digitale ad inchiostri UV, uno degli strumenti più versatili per chi vuole iniziare a lavorare nel settore.
Studio di mercato e concorrenza
Per il resto, aprire una serigrafia è questione di avere attitudine all’affare, uno spiccato spirito commerciale. Ovviamente bisogna tenere conto che un’attività di questo tipo, a differenza di altre come ad esempio un negozio di alimentari oppure un tabacchino, deve essere correttamente posizionata e deve anche essere sufficientemente lontana da concorrenti già avviati. Prima di lanciare l’impresa, è sempre bene fare uno studio di mercato e valutare se c’è effettivamente richiesta sul territorio oppure no. Inoltre farsi conoscere dalle aziende che potrebbero aver bisogno del servizio è un buon passo per cominciare a lavorare.
Le spese da affrontare per l’acquisto di una serigrafia sono essenzialmente da far coincidere con l’affitto dei locali, l’acquisto dei materiali, le utenze e spese varie per iniziare a lavorare. I costi ovviamente variano anche molto da zona a zona, a seconda della posizione ed anche della metratura del negozio dove si sceglie di insediarsi, della città e di molte altre variabili che bisogna tenere da conto. Informarsi sui programmi di aiuto per gli imprenditori locali può essere una buona idea per cominciare il proprio lavoro autonomo con la propria serigrafia.