Sappiamo che il factoring non è altro che una tipologia di contratto tra un imprenditore o un impresa detta cedente, che come dice il termine stesso cede i propri crediti attuali e quelli che verranno creati in futuro, a un factor detto cessionario.
Il factor dev’essere una società di factoring o una banca, regolarmente iscritta all’elenco delle società di factoring in Italia. Il cessionario o factor, a sua volta, si impegna ad amministrare in maniera oculata e parsimoniosa, la gestione e la contabilizzazione dei crediti che sono stati dati dal cedente. In modo tale che vi sia una totale trasparenza affinché ci sia un incremento nell’apporto di liquidità redditizia evitando il più possibile gli imprevisti.
Il factor viene pagato tramite una commissione, dalla società che gli ha ceduto i crediti, al fine di riuscire a riscuotere ciò che i debitori devono. Grazie a crediti non ancora scaduti o ceduti entro i 24mesi, può dare dei prestiti all’impresa cedente qual’ora ne abbia bisogno o ne faccia richiesta.
Questa gestione del credito può avvenire in due modi: factoring pro soluto e pro solvendo.
Il factoring pro-soluto: si ha quando il factor ottiene i crediti definitivamente senza diritto di rivalsa in caso di inottemperanza da parte dei debitori.
Il factoring pro-solvendo: quando il factor acquisisce i crediti da parte del cedente con diritto di rivalsa in caso il debitore non paghi.
Un esempio di factoring può essere quando una Piccola Media Impresa lavora con la Pubblica Amministrazione. La PMI deve pagare i suoi fornitori ma la Pubblica Amministrazione ha tempi biblici nel saldare i lavori fatti dalla PMI.
Quindi, la PMI per pagare i suoi fornitori, stipula un contratto di factoring ad esempio con una società di factoring. La società di factoring darà la liquidità che serve alla PMI, grazie alla riscossione dei crediti che gli sono stati ceduti entro due anni.
L’Agenzia delle Entrate in merito a questo dice che non è da considerarsi come un recupero del credito ma bensì come un qualcosa che ha natura e finalità finanziaria. Inoltre questa operazione è esente da iva.
Tutto questo viene regolato dalla legge sul factoring n. 52 del 1991.
Ecco un elenco di società di factoring in Italia che è stato preso dal sito dell’associazione Italia per il factoring ASSIFACT:
Aosta Factor | Banca Carige | Banca Farmafactoring |
Banca IFIS | Banca Sistema | Banco di Desio e della Brianza |
Barclays Bank – Succursale Italiana | BCC Factoring | Burgo Factor |
Claris Factor | Credemfactor | Crédit Agricole Eurofactor |
Emil-Ro Factor | Enel.Factor | Exprivia Digital Financial Solution |
Factorcoop | Factorit | Fercredit Servizi Finanziari |
Fidis | GE Capital Funding Services | Generalfinance |
IBM Italia Servizi Finanziari | IFIS Factoring | Ifitalia International Factors Italia |
MBFACTA | Mediocredito Italiano | MPS Leasing & Factoring |
Sace FCT | Serfactoring | SG Factoring |
UBI Factor | Unicredit Factoring |
Esiste anche il factoring online. Utile per esercitarsi con delle simulazioni su questo argomento per capire meglio il meccanismo d’azione di questa pratica che in Italia sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni. Oppure se sapete ciò che fate e non vi volete muovere da casa, varie banche o società di factoring in Italia vi possono seguire comodamente online.