Nell’epoca dei social network, della navigazione in mobilità e del business 2.0 ha ancora senso per le aziende che vogliono pubblicizzarsi ricorrere ai biglietti da visita? La risposta a questo interrogativo è affermativa, ed è il frutto di una constatazione tanto semplice quanto impossibile da confutare: in contesti ben precisi, come quello professionale, esistono degli strumenti di lavoro e di socialità che non possono essere rimpiazzati in maniera virtuale, dal momento che sono sinonimo di fiducia e di affidabilità. Un biglietto da visita è proprio l’esempio più lampante in questo senso: un mezzo di comunicazione che solo in apparenza è ancorato alla tradizione del passato ma che in realtà è molto moderno, anche perché consente a chi lo distribuisce e utilizza di differenziarsi e di distinguersi rispetto alla massa.
In un contesto estremamente telematico e aleatorio come quello attuale, in cui tutti i dati personali (e non solo) sono potenzialmente oggetto di attacchi da parte degli hacker o esposti ai rischi di un black out, il biglietto da visita è sinonimo di solidità e di concretezza: piccolo e resistente, rimane nel portafogli ed è sempre pronto all’uso, a portata di mano. Anche se le interazioni e le azioni si trasferiscono in maniera sempre più consistente verso l’online, ci sono degli elementi di cui non si può fare a meno: il guardarsi negli occhi tipico dello scambio che si verifica al momento della consegna di un biglietto, per esempio.
Dietro la semplicità di un gesto in apparenza banale si nasconde uno strumento di marketing che si dimostra ancora più potente perché poco costoso: un biglietto piccolo ma grande, che permette a chi ne è in possesso di conoscere in modo immediato tutte le informazioni di cui ha bisogno per entrare in contatto con un’azienda.
Le imprese che optano per i biglietti da visita per farsi conoscere (senza che questo escluda, ovviamente, il ricorso ad altri canali pubblicitari) si basano su un mezzo di comunicazione distintivo e originale, pur nella sua normalità. Certo, affinché possano raggiungere gli scopi per cui sono stati concepiti i biglietti devono essere ben strutturati: il che vuol dire, per esempio, che devono risultare facilmente leggibili e il più possibile chiari, proponendo tutte le informazioni necessarie. Meglio evitare, però, un’impostazione troppo rigida: è importante che i biglietti siano anche accattivanti, se non addirittura seducenti, per essere in grado di conquistare l’attenzione di coloro che li ricevono.
Così come la vetrina di un negozio deve incuriosire i passanti e invitarli a entrare, così il biglietto da visita è una “vetrina” in formato cartaceo: occorre allestirla con cura e con attenzione, facendo in modo che dia nell’occhio ma che, comunque, non sia eccessiva e troppo carica. Per progettare e stampare i biglietti da visita ci si può affidare ad aziende specializzate che dispongono delle competenze e delle tecnologie più innovative per dare vita a soluzioni di alta qualità, sia dal punto di vista dei contenuti che dal punto di vista della grafica.
Il biglietto da visita, come detto, non è uno strumento alternativo rispetto agli altri social network, ma – anzi – ne può rappresentare un complemento ideale: per esempio, tra i contatti può essere aggiunto anche l’URL della pagina Facebook dell’azienda. L’integrazione tra online e offline raggiunge, in questo modo, un equilibrio perfetto: e lo dimostra anche il fatto che i biglietti stessi possano essere richiesti, personalizzati e pagati direttamente online. Per quel che concerne le dimensioni, il formato tipico è quello rettangolare con base di 8.5 cm e altezza di 5.5 cm, ma per chi vuole osare non mancano le proposte più audaci, con forme diverse o addirittura stravaganti.
Che sia ovale, rotondo o quadrato, il biglietto da visita deve – prima di tutto – adeguarsi alle caratteristiche e agli obiettivi del marchio o del professionista che rappresenta: è ovvio che per un commercialista o per un avvocato non si può che puntare su una soluzione all’insegna della sobrietà, che dia l’idea della massima affidabilità, mentre per un’agenzia di comunicazione o per uno studio di grafica si può spingere il pedale della fantasia. Proprio la ricerca della creatività al di fuori degli standard tradizionali è uno dei fattori che permettono ai biglietti da visita di resistere e di apparire ancora tremendamente importanti nell’epoca dei social network.
I biglietti sono comodi e pratici: non obbligano a seguire pagine sui social network né a mettere like di cui poi ci si pente a causa di post invasivi. Il momento del de profundis è ancora molto lontano: scambiarsi quel cartoncino negli anni della digitalizzazione di massa vuol dire anche dare un valore a ciò che si produce e si diffonde (purché si punti su un biglietto di qualità). Non si tratta di non essere più al passo con i tempi, ma di essere consapevoli che l’online non farà mai sparire del tutto l’offline, finché ci si preoccuperà degli altri.