Oggi come oggi il fotovoltaico è sempre più diffuso in case e condomini. Ma in che casi si parla di accumulo per fotovoltaico?
In questi casi stiamo facendo riferimento ad un impianto fotovoltaico che quindi è pensato per produrre energia elettrica. Se l’energia elettrica non viene consumata tutta nell’abitazione, essa si riverserebbe nella rete elettrica e verrebbe rivenduta.
Il maggior consumo di energia elettrica, a rigor di logica, avviene proprio quando il sole non c’è, vale a dire dopo il tramonto e la mattina presto: proprio in queste ore quindi si andrebbe ad usare energia elettrica, e farebbe comodo quindi ‘poter salvare’ quella che non si ha usata e che è stata prodotta dall’impianto fotovoltaico.
Questa è la logica dell’impianto fotovoltaico ad accumulo: quella di immagazzinare l’energia del sole che non viene utilizzata allo scopo di poterla sfruttare quando il sole non c’è, per esempio durante la sera, o nelle giornate senza luce.
Associando all’impianto una batteria apposita si potrà accumulare tutta la corrente che poi si userà la sera e di notte.
Questo è il concetto, espresso in parole semplici, sul quale si basa il fotovoltaico ad accumulo, che può essere distinto in due tipologie: il fotovoltaico con inverter con accumulo, nel qual caso l’accumulatore occupa poco spazio e quindi si richiedono pochi interventi di adeguamento della casa; il pacco batterie esterne che richiede un investimento minore, ma più ingombrante.
Ma il Fotovoltaico con batterie di accumulo è sempre convivente?
In realtà la convenienza di questo sistema dipende da una serie di variabili, che andiamo ad analizzare.
Il fotovoltaico con accumulo comporta senza dubbio alcuni vantaggi sostanziali: per esempio, basti pensare all’abbattimento dei costi dell’energia; alla possibilità di arrivare alla quasi completa autonomia energetica per la propria casa; al minor impatto ambientale; alla detrazione fiscale, che arriva anche al 50% per l’impianto e consente di reintegrare alcuni degli investimenti fatti.
Conti alla mano, però, vale la pena controllare se convenga o meno installare batterie di accumulo in casa. Non sempre l’investimento in questione, fatti i conti giusti, risulta essere molto conveniente. Bisogna valutare se non convenga dipendere dall’energia elettrica solo nelle ore serali, o se convenga invece installare le batterie.
In linea di massima si può dire che l’installazione di batterie esterne per realizzare un impianto fotovoltaico ad accumulo conviene solamente se si ha un consumo energetico alto, vale a dire indicativamente superiore a 3500 kWh ogni anno.
Se si ha già un impianto fotovoltaico, se si pensa di usare tanta energia nelle ore serali, se si vuole optare per un investimento a lungo termine, allora l’installazione di queste batterie risulta la scelta giusta.
Invece, se si hanno consumi indicativamente inferiori a 3000 kWh l’anno, non conviene. Basti pensare all’ipotesi di una persona che viva sola o in coppia e magari sia spesso fuori di cada per lavoro. In questo caso, e nel caso in cui si abbia un impianto fotovoltaico sottodimensionato rispetto ai consumi, allora la scelta di un impianto fotovoltaico ad accumulo non è quella giusta: sarebbe sostanzialmente un grosso spreco di soldi.
Quando si decide per l’installazione delle batterie esterne non bisogna solo considerare il risparmio ipotetico, ma bisogna tenere conto della loro effettiva utilità a fronte del costo che si dovrà affrontare. Solamente laddove il consumo energetico sia molto importante, un impianto del genere potrebbe risultare giustificato e anche molto comprensibile e vantaggioso dal punto di vista economico.
Non sempre la tecnologia è un investimento utile a priori: bisogna essere in grado di considerare volta per volta i bisogni della propria famiglia ed i consumi, prima di decidere per l’installazione delle batterie esterne ad accumulo.