Argomento sempre attuale e spesso oggetto di dibattiti tra operatori è la normativa fiscale sul mondo delle vetture. Tutte le partite iva utilizzano un autoveicolo e la pianificazione fiscale dell’acquisto della macchina è probabilmente l’atto di gestione più importante del periodo d’imposta. Anche chi desidera procedere con l’acquisto di auto con partita iva nel regime dei minimi deve monitorare la propria attività per non superare alcun vincolo normativo.
Generalmente i costi delle autovetture e quelli della telefonica sono fonte di norme fiscali anti elusive o restrittive. Questo vuol di re che il fisco, per queste determinate spese, ha una normativa ad hoc con la quale ostruisce le possibilità, un contribuente con partita iva possa dedurre al reddito dell’impresa costi che in verità riguardano la propria vita personale.
Normativa tributaria: Acquisto auto con partita Iva
Generalmente, per i possessori di partiva Iva, l’Art. 164 bis dispone che solo il 20% del costo di un auto è deducibile dal reddito d’impresa, sino ad una soglia massima di 18076.00 Euro. Per i contribuenti minimi però la norma è meno rigida.
Acquisto di un auto con partita iva nel regime dei minimi
Per i possessori di partiva iva nel regime dei minimi l’art. 27, comma 1 e 2 D.L. 98/2011 dispone che la deducibilità del prezzo di acquisto di un automobile avviene interamente nel primo anno, secondo due diverse modalità:
- uso promiscuo: deducibile al 50%
- uso esclusivo aziendale: deducibile al 100% ma, questo avviene solo in casi particolari (ad esempio un tassista oppure un noleggiatore di veicoli)
Tutti i soggetti hanno un limite di 15000 Euro rispetto la deducibilità dei beni strumentali ma, si tenga presente che i beni a deducibilità limitata, come le macchine, si considerano ad uso promiscuo e vengono conteggiati sempre al 50% del corrispettivo.