L’importanza del corretto smaltimento
Smaltire le cartucce esauste del toner di stampanti e fax è una procedura che viene svolta abbastanza regolarmente sia dai privati cittadini che dai titolari di partita iva e dalle aziende. Infatti questi dispositivi elettronici sono molto diffusi e il ricambio delle cartucce d’inchiostro avviene in base alla quantità di documenti stampati. Una volta concluso il ciclo vitale, il toner esausto viene classificato come un rifiuto speciale in base a quanto previsto dal Testo Unico ambientale.
A seconda della composizione degli elementi, i toner vengono definiti pericolosi oppure non pericolosi, di conseguenza il loro smaltimento necessita della messa a punto di alcuni accorgimenti e deve seguire alcune regole precise. La raccolta differenziata serve appunto a questo scopo in quanto non è consentito smaltire le cartucce esauste come plastica oppure come rifiuti normali. Al tempo stesso si consiglia di optare per dei toner ricaricabili: questa operazione può essere effettuata rivolgendosi ad alcuni esercizi commerciali specializzati oppure acquistando in negozio un apposito kit di ricarica. Se invece la propria stampante usa delle cartucce non ricaricabili, una volta esaurito l’inchiostro è necessario eliminarle seguendo le indicazioni di legge.
Privati e Imprese, possono comunque delegare tali incombenze ad Aziende specializzate come questa, che forniscono insieme al servizio di noleggio stampanti, quello del ritiro a domicilio delle cartucce esauste.
I metodi a disposizione per lo smaltimento sono due e si differenziano per il fatto di riguardare rispettivamente i privati e le aziende.
Cartucce come rifiuti speciali pericolosi o non pericolosi
Il toner è una polvere finissima contenuta all’interno delle cartucce e usata per far funzionare fotocopiatrici, stampanti e fax. A seconda della tipologia di polvere contenuta, le cartucce esauste vengono definite rifiuti speciali non pericolosi oppure rifiuti speciali pericolosi. In base alla loro classificazione i toner devono essere smaltiti in maniera differente seguendo precisi obblighi di legge. La pericolosità del toner viene indicata dal codice CER, un particolare codice identificativo che viene allegato per legge dal produttore all’interno della documentazione di certificazione del prodotto. I codici CER sono due: il primo è 08 03 17 e indica una polvere di inchiostro che contiene sostanze pericolose. Tutti gli altri toner, cioè quelli non pericolosi, sono indicati dal codice 08 03 18.
Come i privati devono smaltire le cartucce esauste
I privati cittadini hanno a disposizione alcune alternative differenti per smaltire le cartucce esauste del toner. Trattandosi di rifiuti speciali, è necessario che seguano un percorso differente rispetto agli oggetti che vengono riversati nel cassonetto della plastica o dell’indifferenziata. Innanzitutto è possibile gettare il toner nei specifici contenitori che vengono predisposti per questo scopo dal proprio Comune. Questi cassonetti speciali si trovano in genere presso le banche, i vari enti pubblici e gli uffici delle assicurazioni. Quindi vengono periodicamente svuotati da una ditta privata oppure da un gestore incaricata dal Comune per questo compito e le cartucce vengono poi avviate allo smaltimento.
Tuttavia bisogna tenere a mente che questa particolare metodologia di raccolta non viene organizzata all’interno del territorio di tutti i Comuni italiani. Molto più diffuse sono le isole ecologiche, cioè appositi centri di raccolta che vengono allestiti in un’area specifica e delimitata dal Comune competente per territorio. Qui i privati cittadini possono consegnare perché siano smaltiti i rifiuti che devono seguire un percorso diverso rispetto al normale sistema di raccolta. Nella categoria sono compresi i rifiuti speciali (appunto le cartucce del toner) e quelli ingombranti, come gli elettrodomestici e i mobili. Nel caso che la propria città di appartenenza non abbia predisposto un’isola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti speciali, i privati possono sempre optare per la consegna di toner e cartucce esauste ad appositi centri specializzati. Tra questi spiccano i centri Eco Store: si tratta di esercizi commerciali che consentono l’acquisto di nuove cartucce e il ritiro di quelle vecchie. Quest’ultime vengono poi avviate allo smaltimento verso le isole ecologiche più vicine. Inoltre questi punti vendita effettuano anche il servizio di ricarica delle cartucce, così da ridurre la quantità di rifiuti in circolazione.
Lo smaltimento delle cartucce da parte di aziende e titolari di partita Iva
Sia che si tratti di rifiuti speciali pericolosi oppure non pericolosi, la responsabilità dello smaltimento delle cartucce è demandata al produttore. Nel primo caso la procedura risulta molto complessa e prevede il soddisfacimento di alcuni obblighi di legge. Innanzitutto l’azienda produttrice deve iscriversi al Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) e deve allestire nella propria sede un deposito temporaneo per le cartucce esauste a cui possa accedere soltanto il personale autorizzato.
Per poter stoccare all’interno del deposito i toner esauriti ritirati presso le altre aziende e i titolari di partita Iva, il produttore deve richiedere alla Camera di Commercio competente per territorio il registro di carico e scarico. Si tratta di un documento sul quale vengono annotati i movimenti dei rifiuti speciali pericolosi e va conservato per 5 anni. La compilazione avviene entro 10 giorni dal momento in cui la cartuccia d’inchiostro si esaurisce e sempre prima dell’inizio delle procedure per il trasporto. Questo viene effettuato da un trasportatore di rifiuti autorizzato, che ha a sua volta il compito di compilare in 4 copie il Formulario identificativo del rifiuto (FIR). Controfirmate e datate dal destinatario al momento dell’arrivo, le copie sono destinate rispettivamente al trasportatore, all’azienda produttrice, al destinatario e all’azienda che ha inviato il rifiuto speciale pericoloso.
Quest’ultimo compila il Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) e presentarlo entro il 30 aprile di ogni anno alla Camera di Commercio competente per territorio. In questo modo si riesce a tracciare i movimenti dei rifiuti prodotti. Nel caso che le cartucce del toner esauste vengano considerate rifiuti speciali non pericolosi le aziende devono predisporre appositi ecobox per contenerli: si tratta di speciali contenitori destinati esclusivamente a questa particolare tipologia di rifiuto. Quindi, almeno una volta l’anno, una ditta specializzata si occupa di svuotare gli ecobox presso ogni azienda produttrice di toner. In questo modo li si smaltisce più facilmente.”