Con l’avvento delle nuove tecnologie multimediali e con lo sviluppo e il cambiamento dei processi socio-culturali, le strategie di marketing hanno saputo adattarsi alle varie evoluzioni mettendo in campo nuovi strumenti e nuove regole da applicare sul mercato per avere successo fra i consumatori.
Se c’è una cosa però che è rimasta invariata e potrebbe rappresentare un punto di svolta per qualsiasi attività commerciale o servizio originale è la creazione e la successiva registrazione del proprio marchio o logo all’Ufficio Brevetti e Marchi.
Difatti un marchio registrato oltre a godere di tutte le tutele legali e istituzionali previste per legge in Italia, è il primo bigliettino da visita di un’azienda in un’epoca in cui non si può più pretendere di avere un rapporto diretto fra cliente e produttore ma tutto è mediato grazie anche alla forte espansione dei mercati internazionali. D’altronde registrare un brand significa non solo tutelare la propria immagina ma anche porre le basi per una lunga tradizione e una riconoscibilità da parte dei consumatori del prodotto e conseguentemente dell’azienda che lo produce.
Registrare un marchio in Italia richiede il susseguirsi di diversi procedimenti che fanno tutti riferimento all’Ufficio Brevetti e Marchi, tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, e alle camere di commercio alle quali si può inoltrare la domanda registrazione marchio.
Di seguito vedremo quali sono gli step da eseguire per una corretta procedura e quali sono i costi da affrontare a seconda delle varie tipologie di tutele previste dalla legislazione italiana.
Costi e modalità di registrazione loghi e marchi
Innanzitutto è importante tener conto che per una corretta registrazione del marchio bisogna ovviamente assicurarsi che esso sia conforme alle leggi vigenti, non abbia alcun significato lesivo dell’immagine altrui e che sia di facile lettura o memorizzazione. Inoltre bisogna verificare se un marchio è registrato utilizzando il sito dell’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale e individuare le classi di appartenenza del logo che si vuole registrare fra le 34 disponibili per i prodotti e le 11 disponibili per i servizi.
Una volta eseguite queste azioni preliminari, bisognerà spedire il modulo di registrazione debitamente compilato in tutte le sue parti a qualsiasi Camera di commercio o in alternativa alla sede ufficiale dell’Ufficio Brevetti e Marchi a Roma. Per il deposito marchio i costi in generale comprendono il versamento della concessione governativa corrispondente a 101 euro più 34 euro per ogni classe aggiunta al marchio, mentre nel caso di marchio collettivo la tassa di registrazione sarà pai a 337 euro. Oltre i costi governativi ci sono anche quelli di segreteria e in particolare 40 euro da versare a favore della Camera di Commercio alla quale si ha intenzione di richiedere il deposito del marchio o del logo.
Nonostante i costi potrebbero risultare esosi in vista anche della possibilità di essere tutelati anche senza la registrazione del marchio presso l’Ufficio appositamente adibito, questa pratica è da considerarsi come un investimento per il futuro e il successo della propria attività o della propria idea contro tutte le complicanze e la concorrenza che si potrebbe trovare lungo il percorso.