L’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ha licenziato lo Standard Value che era già previsto da almeno due anni. Si tratta di un’asticella di produzione per ettaro dalla quale tutti i produttori possono risultare mediamente congrui ai fini dei contributi dell’assicurazione per l’agricoltura: ecco quello che devi conoscere per farti risarcire le perdite di produzione.
Non sarà più necessario giustificarsi e dichiarare come si faceva in precedenza con il PAI (Piano Assicurativo Individuale), poiché l’importo sarà già predeterminato. Visto che si salterà il passaggio della dichiarazione, la contribuzione avrà un percorso più diretto e lineare.
Lo Standard Value è un valore assimilabile alla PLV (Produzione Lorda Vendibile), ovvero alla produttività; i prezzi sono stati stabiliti dal Ministero e dai Consorzi e le Compagnie Assicurative li hanno accettati suddividendoli in 4 fasce per i prodotti convenzionali e altre 2 fasce per il biologico permettendo di calibrare i prezzi sul massimo valore assicurabile.
L’introduzione dello Standard Value nell’assicurazione per l’agricoltura è senz’altro una soluzione ottimale per sburocratizzare il sistema di polizze agevolate dai contributi comunitari. In questo modo l’agricoltore potrà coprire dai danni tutta la produzione attesa e nel caso di DOP, DOC o IGP rifarsi ai valori sanciti dai disciplinari produttivi che non potranno mai essere superati.
Si consiglia di assicurare sempre tutta la coltura, e poi modulare il prezzo nel certificato per cercare di non superare il valore standard per ogni tipologia di prodotto. Essendo il primo anno di applicazione è possibile che alcuni Standard Value non siano perfettamente centrati con la realtà delle campagne.
Può il produttore sforare dal valore standard? Sì può superare il tetto prefissato dimostrando con le fatture (dividendo per gli ettari di coltura) degli ultimi 3 o 5 anni la reale PLV, ovvero la produttività, inserendo come tetto massimo assicurativo il valore così ricavato. Tutte le polizze con valori assicurativi unitari sono automaticamente ammissibili, fermo restando controlli sul Comune di appartenenza, sulla tipologia assicurativa in tabella e sulla superficie indicata nel PAI.
Gli Standard Value sono capienti per tutti i prodotti, ma sembrano un po’ bassi nella produzione del grano e del mais; si auspica che nel corso dell’anno il valore attribuito possa essere aumentato.
Il lavoro dell’agricoltore e la tutela delle produzioni è una priorità, e le assicurazioni agricole stanno aumentando visto che ben 4,2 milioni di euro sono stanziati come contributi comunitari per stipulare nuove polizze.
Al Parlamento Europeo sono stati varati tre regolamenti basilari per la prossima Politica Agricola Comune che partirà nel 2023. La PAC avrà come obiettivi la protezione ambientale, e la lotta contro il climate change con interventi in linea con il documento New Green Deal, la promozione dello sviluppo sostenibile e delle energie rinnovabili e la garanzia di efficientamento delle risorse. La necessità di aumentare i fondi per emergenze e crisi propone la messa a punto di una riserva cumulabile negli anni fino al raggiungimento di un plafond di 1,5 miliardi.
Come verrà strutturata la gestione del rischio nell’assicurazione per l’agricoltura?
Sarà istituito un Fondo di Mutualità Nazionale che preleva direttamente dalla PAC e chiede agli agricoltori di assicurare le catastrofali obbligatoriamente. Quindi gelo, siccità e alluvione saranno obbligatorie e l’agricoltore potrà decidere di includere nella polizza grandine, vento, eccesso pioggia, oppure integrare il pacchetto assicurativo con un fondo di mutualità oltre a poter intraprendere azioni ex post, conosciute nella vecchia legge 185 in caso di fortissime calamità per integrare il reddito degli agricoltori.
Il PGRA per la copertura dei rischi agricoli agevolati per l’anno 2021 come da DM n. 9402305 è uno strumento istituito per sostenere finanziariamente il pagamento dei premi assicurativi agricoli.
Il MIPAAF annualmente individua colture, strutture aziendali, allevamenti, avversità e fitopatie creando combinazioni possibili tali da rientrare nei parametri assicurativi agevolati. Chi avrà diritto e sarà ammesso ai contributi per l’assicurazione agricola agevolata?
Saranno le aziende produttive che stipuleranno un’assicurazione per l’agricoltura con combinazioni specifiche relative ai pericoli ambientali:
- avversità catastrofali – dalla caratteristica di forte impatto sul territorio e bassa frequenza come gelo, siccità, alluvioni e brine
- avversità frequenza – quelle che avvengono molto spesso, ma esercita un lieve impatto territoriale come eccesso di neve, di piaggia, grandine e forti venti
- avversità accessorie – le avversità come sbalzi termici, colpi di sole, raffiche di vento e ondate di calore.
Per effettuare un’assicurazione per l’agricoltura nel 2021 non si dovrà fare altro che scegliere una tipologia compresa tra A ed F nell’apposita tabella della compagnia assicurativa. Ecco quello che devi conoscere:
- tipologia A – comprende tutte le avversità possibili in un’unica polizza
- tipologia B – copre generalmente 6 rischi, 3 di tipo catastrofale e 3 di frequenza
- tipologia C – raggruppa 3 avversità di frequenza nelle loro combinazioni ad esempio grandine, eccesso di pioggia e vento oppure eccesso di neve, vento caldo e colpo di sole o sbalzi termici
- tipologia F – comprende 2 avversità grandine e vento ad esempio, con un contributo del 65-70%0
- tipologia Index – non necessitano di una perizia, ma si basano su Index (indici) climatici al di sopra dei quali la polizza viene pagata all’agricoltore indipendentemente dalla verifica in campo del danno che ha subito.
Il Piano di Gestione dei Rischi permette di fare multiple associazioni tra le varie avversità. La quantificazione dei danni avviene sempre al momento della raccolta, o per lo meno il più vicino possibile a tale data poiché se eseguita con molta antecedenza si dovrà tener conto anche degli effetti peggiorativi come ad esempio un aumento della marcescenza del prodotto. Il calcolo è dato dalla differenza tra la resa effettiva e la resa assicurata tenendo sempre in conto ingenti compromissioni qualitative. La misurazione della perdita di raccolto nelle polizze sperimentali Index Based avviene tramite indici specifici legati agli eventi atmosferici.
Il Piano Assicurativo Individuale resterà immutato e l’agricoltore dovrà presentare la Manifestazione di Interesse per tutti i prodotti presenti nell’azienda agricola prima di effettuare il proprio PAI, coprendo così tutta la produzione.
Nel Piano non compariranno più le rese, ma solo dei valori standard. Resta sempre il documento principale per quanto concerne la superficie, la tipologia di prodotto da assicurare e il Comune di pertinenza per potere verificare l’obbligo assicurativo.
Non sarà possibile intestare più certificati assicurativi quindi per ogni PAI sarà sottoscrivibile un solo certificato assicurativo. La Manifestazione di Interesse deve essere redatta per tutte le aziende che non sono in possesso di un Piano Assicurativo Individuale e deve riguardare tutte le tipologie di prodotti presenti.
Come funziona la procedura per accedere al contributo dell’assicurazione per l’agricoltura?
È necessario:
- il rilascio della Manifestazione di Interesse
- l’aggiornamento dei dati aziendali – se ad esempio l’agricoltore entra in possesso di un nuovo terreno o un nuovo contratto d’affitto avrà una gestione nuova che nel fascicolo dell’anno precedente non era stata contemplata. Si dovrà preoccupare di fare l’upgrade dei dati e successivamente assicurare i terreni aggiuntivi. In caso di inadempienza si potrebbe incorrere nella perdita del contributo
- la registrazione del piano colturale
- il rilascio del PAI
- la redazione della richiesta di Sostegno
- la presentazione della richiesta di Pagamento eventualmente compilata nei Centri di assistenza Agricola.
Qual è il termine per la sottoscrizione dell’assicurazione agricola?
La sottoscrizione dei Certificati per le polizze agricole deve essere fatta a scadenze ben precise, per questo è bene assicurare i prodotti del raccolto prima che abbia inizio il ciclo biologico della coltura. Infatti il premio pagato dall’agricoltore è sempre uguale sia che venga pagato all’inizio della produzione, sia che venga procrastinato nel tempo; le compagnie naturalmente non prevedono sconti sui tempi produttivi delle aziende.
Si consiglia di assicurare l’azienda agricola il prima possibile per non innescare quei danni ante rischio che non verrebbero giustamente risarciti. È bene ricordare che le entrate in copertura che riguardano alcune avversità avvengono giorni dopo la sottoscrizione della polizza assicurativa per cui la tempestività nel pagamento dei Certificati è un’ulteriore garanzia per l’azienda. Le date precise relative alle varie tipologie di coltura sono:
- 31 maggio per i cicli produttivi autunnali e primaverili e per colture permanenti
- 30 giugno per colture primaverili
- 15 luglio per cicli produttivi estivi, secondi raccolti e trapianto
- 31 ottobre per cicli invernali e attività di vivaio.
Nel calcolo dei parametri per definire la contribuzione spettante per l’assicurazione agricola esiste un limite particolare. Ad esempio se si deve assicurare un raccolto di “pere” nel Comune di Bologna con copertura grandine, vento ed eccesso pioggia come combinazione specifica è necessario che nel dato Comune vi siano almeno 3 compagnie assicurative e 5 aziende agricole che abbiano sottoscritto quella peculiare combinazione, con quel dato prodotto.
Esiste una clausola di salvaguardia pari al 90% per quanto riguarda le tipologie di polizza a 6 e a 9 rischi. Se ad esempio il tasso applicato fosse del 10%, l’agricoltore dovrà essere pagato non meno del 9%, ossia il 90% del rateo stesso. L’assicurazione per l’agricoltura che prevede 3 rischi, (grandine, vento e eccesso pioggia) prevede contributi fino all’85% del tasso applicato nel certificato. Nella tipologia F, che comprende la copertura di 2 rischi la clausola contribuisce fino al 75% tasso, come minimo.
I parametri contributivi nelle polizze a 3 rischi prevedono un tasso:
- 20 per frutti
- 15 per tabacco, viti, vivai di vite e ortaggi
- 8 per i cereali
- 10 per altri tipi di prodotti agricoli.
L’applicazione dei parametri contributivi nelle polizze a 6 o 9 rischi sale a 25 per tutti prodotti agevolati.
Chi accerta il superamento della soglia di danno nell’assicurazione per l’agricoltura?
Con il regolamento UE n.1305/2013 introdotto dall’omnibus la soglia di danno è del 20%; la copertura di perdite nella produzione dovrà essere superiore al 20% della produzione media dell’azienda agricola. La Compagnia Assicurativa incaricherà un perito per accertare l’entità del danno occorso e il superamento della soglia limite.