Che cosa è il controllo di gestione?

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Quando si parla di management aziendale spesso salta fuori un termine particolare: controllo di gestione. Ma di che cosa si tratta? A che cosa si fa riferimento quando si parla di controllo di gestione e che cosa vuol dire?

Per capire che cosa è e a cosa serve il controllo di gestione è possibile immaginare un’azienda come un viaggio. Quando si parte per un viaggio si cercano di raccogliere più informazioni possibili sulla meta in modo da poter organizzare al meglio il percorso, evitando rischi e pericoli. Per un’azienda è lo stesso: non è un’avventura che può essere intrapresa senza avere nessuna cognizione di causa. Il controllo di gestione consiste nel complesso di strumenti che viene utilizzato per studiare la gestione dell’impresa dal punto di vista sia generale che particolare, allo scopo di prevedere per quanto possibili gli imprevisti e di gestire al meglio l’organizzazione della complessa macchina aziendale. Un’azienda è fatta da tantissimi meccanismi: la gestione finanziaria, le commesse, i magazzini, e le funzioni aziendali per le strutture più complesse. Ogni azienda poi è un caso a parte con particolarità sue ed uniche: il controllo di gestione consiste di gestire, organizzare tutti questi dati e di configurare con particolarità tutte le attività per poter cercare di tracciare una rotta da seguire durante il viaggio, e perseguirla. La gestione aziendale può essere più o meno complessa, ma il controllo di gestione è sempre utile sia nelle piccole che nelle grandi imprese.

Cosa prevede il controllo di gestione

Ma che cosa prevede concretamente un meccanismo adeguato di controllo di gestione, a grandi linee?

Lo abbiamo chiesto ai responsabili di Andrew & Sax Advisor S.p.a., società che offre consulenza alle aziende e controllo di gestione, che ci raccontano che gli strumenti ‘base’ del controllo di gestione possono essere indicati nel controllo e nella previsione di:

  • budget dei costi
  • budget dei dipendenti e delle spese generali
  • calcolo del costo di distribuzione per i clienti
  • analisi della redditività dei clienti e delle zone
  • budget delle vendite
  • obbiettivi dell’azienda
  • redditività dei prodotti

e non solo.

Il controllo di gestione risponde a domande fondamentali, come ‘quanto vale questo servizio/prodotto sul mercato?’ e ‘che utile possiamo fare a fine anno?’. Capiamo bene che non si tratta di un’attività fumosa ma molto concreta che risponde all’esigenza aziendale di minimizzare gli sprechi e le perdite e di massimizzare gli utili. Per fare ciò occorre avere sotto controllo ogni operazione aziendale, perché non ci siano perdite e disattenzioni da nessuna parte. Il controllo di gestione migliora tutti i processi aziendali, nessuno escluso, allo scopo di minimizzare sprechi e perdite e di cercare di rendere massimo l’utile aziendale.

Purtroppo oggi come oggi si tende a pensare che il controllo di gestione sia un ‘lusso’ che solamente le grandi aziende strutturate, che in genere hanno un budget alto, possono permettersi. Nulla di più falso: anche le piccole aziende possono permettersi il controllo di gestione e anzi, questo tipo di controllo dovrebbe essere implementato con particolare attenzione anche nelle piccole realtà aziendali.

Il semplice controllo contabile spesso non permette di tenere sotto controllo tutti i processi aziendali, e quindi non è sufficiente per poter implementare un controllo di gestione davvero efficiente. La conseguenza?

Spesso sono sprechi e perdite di denaro laddove potrebbero essere facilmente evitate con un meccanismo anche minimo di controllo di gestione. Il controllo di gestione consente anche di monitorare la performance aziendale nel tempo e di migliorare, crescere, espandersi.

Non è solamente strumento di controllo ma anche un concreto investimento sull’azienda, che permette di mettere in chiaro obbiettivi e risultati da raggiungere.