A causa della crisi economica e occupazionale, che ha cambiato il mercato dei finanziamenti, stanno tornando in auge i prestiti cambializzati, uno strumento che sembrava ormai caduto in disuso. Vengono anche chiamati prestiti cambializzati a domicilio poiché molti istituti permettono di finalizzare tutta la procedura online e direttamente da casa tua. Se come tanti altri italiani hai intenzione di chiedere un prestito cambializzato, scopri che cos’è, come ottenerlo e quali sono i vantaggi e gli svantaggi.
Cosa sono i prestiti cambializzati
Prestiti cambializzati: cosa sono? Si tratta di prestiti non finalizzati, per i quali cioè non è necessario presentare un giustificativo delle spese. Sono quindi destinati a finanziare qualsiasi tipo di spesa, non solo progetti specifici, e, per la velocità con cui vengono concessi, convengono quando sussiste un’urgenza di liquidità in capo al richiedente.
I prestiti cambializzati vengono rimborsati mensilmente con cambiali, che sono dei titoli esecutivi, il che significa che l’istituto di credito, in caso di insolvenza, ha la facoltà di pignorare i beni del beneficiario del prestito. Le cambiali, che possono essere emesse sotto forma di “tratta” o di “pagherò”, devono essere firmate dal traente e consegnate alla banca, la quale le restituisce al debitore man mano che provvede ad onorare le scadenze. Essendo titoli esecutivi, su di esse è necessario pagare l’imposta di bollo. Sia il tasso d’interesse che le rate rimangono fissi per tutta la durata del prestito.
Prestiti cambializzati: a chi sono destinati
Essendo garantiti dalle cambiali, i prestiti cambializzati sono aperti a tutti, anche ai cattivi pagatori, a chi abbia subito un pregresso protesto e a chi ha difficoltà ad accedere alle altre tipologie di prestito. In caso di inadempienza, infatti, le cambiali concedono al creditore il diritto di escutere i beni del debitore in tempi più rapidi rispetto ad altre forme di prestito.
Questa forma di finanziamento può essere richiesta dai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, i quali, per ottenerla, devono esibire una copia del TFR, dai pensionati, che hanno bisogno di una certificazione dell’Ente pensionistico di riferimento, dai possessori di un reddito da lavoro autonomo, ai quali viene chiesta la sottoscrizione di una polizza assicurativa sulla vita, e ai dipendenti neoassunti, che hanno bisogno della firma di un garante che possa avvallare le cambiali.
Anche se i prestiti cambializzati possono essere erogati anche a chi ha subito un protesto e risulti iscritto presso le centrali rischi, essi vengono concessi a seguito di un’istruttoria durante la quale l’istituto di credito valuta la capacità del debitore di restituire il prestito.
Prestiti cambializzati: vantaggi e svantaggi
Il principale vantaggio dei prestiti cambializzati è che, avendo a disposizione le cambiali quali strumento di garanzia, le banche li erogano anche ai cattivi pagatori, ai soggetti protestati e a chi non ha la busta paga. Non solo: rispetto a quanto avviene con altre forme di finanziamento, c’è una maggiore elasticità in sede di restituzione, in quanto le cambiali possono essere rinnovate. Un ulteriore vantaggio è costituito dai tempi di accettazione, in genere molto brevi (24-48 ore).
D’altra parte, il mancato pagamento anche di una sola cambiale può comportare l’immediata iscrizione nel registro dei protestati, a cui consegue l’impossibilità di accedere a qualsiasi forma di finanziamento fino alla completa regolarizzazione della posizione. In generale, le condizioni relative ai tassi di interesse sono più sconvenienti rispetto altri prestiti personali. Pertanto, al momento della richiesta, è consigliabile controllare il TAN e il TAEG e anche le spese accessorie.
Come chiedere un prestito personalizzato
Dopo aver individuato le banche, le finanziarie e le agenzie di mediazione del credito che trattano i prestiti cambializzati, conviene confrontare diversi preventivi per trovare quello che fa al caso proprio. È possibile fare richiesta anche online, compilando il form della finanziaria reperibile su internet. I documenti da allegare alla domanda di finanziamento sono la copia di un documento d’identità in corso di validità e del codice fiscale, e un documento che attesti la fonte di reddito. Andrà bene quindi la certificazione unica (o il modello unico nel caso dei lavoratori autonomi), la busta paga, il cedolino della pensione o la firma di un garante.